“La scuola al contrario”: quando la fantasia ribalta la realtà

Benvenuta alla scuola al contrario. Solo chi accetta la sfida potrà uscirne!

È cominciata con una lavagna che scrive da sola e dei banchi appesi al soffitto l’avventura di Sofia e Vincenzo, protagonisti di una storia fuori dall’ordinario, creata interamente durante il nostro laboratorio di lettura condivisa e scrittura creativa.

Siamo partiti da un semplice esercizio di immaginazione: E se la scuola fosse tutta al contrario?
La domanda ha acceso la miccia e, da lì abbiamo dato vita a una narrazione collettiva avvincente, ricca di colpi di scena, misteri da risolvere e tanta voglia di esplorare l’impossibile.

Ma Chi sono Sofia e Vincenzo?

Sofia ha 10 anni, vive a San Giorgio del Sannio ed è una bambina piena di energia e curiosità. Ama arrampicarsi sugli alberi per osservare il mondo dall’alto, ha una passione per le mappe del tesoro e non resiste al richiamo di un buon mistero.

Vincenzo, 11 anni, è il suo migliore amico fin dall’asilo. Anche lui vive a San Giorgio del Sannio, in una casa piena di libri, LEGO e vecchi orologi da smontare. Genio della matematica e delle scienze, si annoia facilmente se non c’è qualcosa da decifrare. Ma quando c’è un enigma da risolvere… non si tira mai indietro.

La storia si è sviluppata passo dopo passo a partire dalla lettura condivisa di vari incipit, con un approccio che unisce ascolto attivo, scambio di idee e scrittura collaborativa.
Abbiamo elaborato il racconto in gruppo, imparando a costruire un intreccio narrativo, caratterizzare i personaggi e portare avanti un’avventura coerente e appassionante.

Nel racconto, Sofia arriva a scuola e scopre che tutto è capovolto: banchi e sedie volano, il cellulare scrive al contrario, e una misteriosa lavagna lancia una sfida. Insieme a Vincenzo, dovrà affrontare enigmi, stanze piene di specchi, letture al contrario e illusioni temporali, fino all’ultima domanda, quella decisiva:
Qual è la cosa più potente che avete dentro di voi?
La risposta? Unanime, semplice e profonda: la fantasia!

La scuola al contrario” non è solo una storia. È il risultato concreto di un’esperienza formativa in cui abbiamo potuto leggere con attenzione, riflettere criticamente, scrivere in modo creativo e condiviso, imparare a fidarsi delle nostre idee e a collaborare con gli altri.

È anche una dimostrazione di quanto i laboratori creativi possano stimolare competenze trasversali come il problem solving, il pensiero laterale e la cooperazione.

Nel racconto, una volta tornati alla normalità, Sofia e Vincenzo si accorgono che qualcosa è cambiato. I quaderni si riempiono di messaggi misteriosi. La scuola è tornata normale, ma la fantasia… è rimasta accesa.
E proprio come loro, anche i nostri giovani autori sono tornati a casa con una nuova consapevolezza: ogni storia che leggiamo può diventare una porta, e ogni storia che scriviamo… una chiave per attraversarla.

Quando Sofia arrivò a scuola quella mattina, capì subito che qualcosa non andava. Il cancello era spalancato ma non c’era nessuno in cortile. Entrando, vide che tutti i banchi erano capovolti, le sedie appese al soffitto e la lavagna…scriveva da sola!! Un messaggio lampeggiava in gesso bianco: “Benvenuta alla scuola al contrario. Solo chi accetta la sfida potrà uscirne!”  Sofia sapeva che non era un sogno e che avrebbe dovuto usare tutta la sua intelligenza, e anche un pò di coraggio, per risolvere il mistero.

Sofia ha 10 anni e vive a San Giorgio del Sannio, in provincia di Benevento, un paese tranquillo, troppo tranquillo per lei che, invece, ama le avventure, ama arrampicarsi sugli alberi per osservare il mondo dall’alto, è vivace, intraprendente e ha una passione per le storie misteriose e le mappe del tesoro.

Quando arrivò a scuola e vide che tutto era al contrario Sofia pensò: “Wow! Che atmosfera avvincente!!! Quasi quasi chiamo il mio amico Vincenzo, lui sicuramente mi potrà aiutare a capire cosa sta succedendo“.

Tirò fuori il suo telefonino, ma lo schermo era tutto al contrario: le icone erano capovolte, le lettere scritte da destra a sinistra. Con fatica riuscì a mandare un messaggio:
 “Vincenzo, vieni subito alla scuola. Tutto è sottosopra. Corri qui!

Vincenzo ha 11 anni, uno in più di Sofia, ed è il suo migliore amico fin dall’asilo. Vive anche lui a San Giorgio del Sannio, in una casa piena di libri  e di  rompicapi da risolvere. Inoltre, passa tutto il suo tempo libero a costruire labirinti di lego o a smontare vecchi orologi per capire come funzionano. A scuola è bravissimo in matematica e scienze, ma si annoia facilmente se non c’è qualcosa di strano o misterioso da scoprire. 

Dopo pochi minuti, la porta cigolò e Vincenzo fece capolino, con gli occhi sbarrati.
  “ Ma… che roba è questa?! “ esclamò.

Intanto, la lavagna scrisse un nuovo messaggio:
 “Benvenuto anche a te, Vincenzo. Ora la sfida è diventata doppia!!

All’improvviso, il pavimento tremò e una botola si aprì. Una freccia luminosa apparve sul muro indicando di scendere al piano inferiore.

Vincenzo, hai paura?”chiese Sofia.
 “ Certo che sì, ma andiamo lo stesso “  rispose Vincenzo, stringendole la mano. Scendendo la scala, si ritrovarono in un corridoio con tante porte. Ogni porta portava a una stanza diversa, con enigmi da risolvere: una dove bisognava leggere al contrario, una piena di specchi deformanti, un’altra dove il tempo scorreva all’indietro, un’altra ancora con tanti indovinelli da risolvere.

Vincenzo e Sofia cominciarono a risolvere gli enigmi aiutandosi l’un l’altro e, ad ogni enigma risolto, la scuola tornava un po’ più normale: una sedia tornava al suo posto, un banco si raddrizzava, un suono di risate lontane si faceva sempre più vicino.

L’ultimo enigma li attendeva in una stanza con una gigantesca biblioteca, lì un enorme libro si aprì da solo.
 “Per uscire da qui, dovrete rispondere a questa domanda: qual è la cosa più potente che avete dentro di voi?” Sofia e Vincenzo si guardarono negli occhi, si strinsero le mani e risposero insieme:
 La fantasia!

Subito il libro si richiuse con un tonfo, e una luce li avvolse. Quando riaprirono gli occhi, erano di nuovo nel cortile della scuola. I compagni giocavano, gli insegnanti chiacchieravano, tutto era tornato normale. O quasi.

Perché da quel giorno, ogni volta che Sofia apriva il suo quaderno, trovava frasi misteriose scritte in gesso bianco, come messaggi segreti da un mondo… al contrario.

E ogni volta che guardava Vincenzo, sapevano entrambi che, se mai la scuola dovesse capovolgersi di nuovo, loro sarebbero pronti ad affrontare una nuova avventura!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *